“Non possiamo dimenticare che oggi il calcio è un fenomeno sportivo, di business ma soprattutto sociale”. Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter e presidente A.Di.Se., l’associazione dei direttori sportivi, ha ricevuto il Premio sportivo “Oreste Granillo” a Reggio Calabria. La kermesse, ideata dal giornalista Maurizio Insardà, giunta alla seconda edizione, è stata condotta da Marica Giannini e coordinata dal direttore editoriale dell’agenzia Italpress, Italo Cucci. “Noi dirigenti – ha continuato Marotta – abbiamo grandi responsabilità nei confronti della socialità, della città in cui operiamo, nei confronti delle famiglie, perché abbiamo anche la gestione di ragazzi e bambini che ci vengono affidati dalle famiglie. Credo che non possiamo mai fare a meno di valori importanti che sono alla base dell’essere umano”. “Il campionato italiano – ha proseguito – è il più bello d’Europa, perché rappresenta questi valori, come il fatto che se giochi con l’ultima in classifica rischi di perdere. Questa situazione si verifica principalmente in Italia, non in Francia, Germania e Inghilterra. Noi dobbiamo salvaguardare la cultura della nostra nazione che ha un grande patrimonio artistico e culturale”. Per Marotta “ricevere il premio è motivo d’orgoglio. L’elemento più importante di questo riconoscimento – ha spiegato – è il valore della memoria per un personaggio che ha dato molto al calcio nazionale e locale, Oreste Granillo. Non ho potuto conoscerlo personalmente – ha evidenziato – ma credo che sia un punto di riferimento per noi dirigenti”.
Cucci, da parte sua, ha spiegato che il premio rappresenta una “bella occasione perché Maurizio Insardà, a Catanzaro con il ricordo di Ceravolo, a Reggio Calabria con il ricordo di Granillo, non solo sta tenendo alto il nome del calcio calabrese, ma riunisce periodicamente le figure più belle del calcio italiano”. Per Cucci, il dialogo-intervista con Beppe Marotta ha rappresentato “una occasione per riuscire a fargli dire qualcosa, davanti a una sala piena di gente”.
Secondo l’ideatore della kermesse, Maurizio Insardà, “il premio nasce dall’amore. Si è pensato di organizzare in Calabria qualcosa di interessante e di bello, nonostante abbia smarrito i grandi palcoscenici. Il premio – ha spiegato – nasce per ricordare un uomo illustre che ha fatto la storia della città, da presidente della Reggina, sindaco di Reggio Calabria, assessore comunale e delegato regionale del Coni. Nella scorsa edizione è stato ospite Michele Uva – ha ricordato -, quest’anno il miglior dirigente d’Europa, Beppe Marotta”.
Per la figlia di Oreste Granillo, Maria Stella, “è una grande emozione. Sono fiera e orgogliosa di sapere che il premio intitolato a mio padre sia andato a Marotta. A distanza di 27 anni dalla sua scomparsa, mio padre è rimasto nel cuore di molte persone. È per me motivo di orgoglio”, ha aggiunto.
Oltre a Marotta, un riconoscimento è andato anche ai giornalisti reggini Tonino Raffa, voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” di Rai Sport; Rocco Musolino, radiocronista storico delle gare della Reggina, con 1.267 partite commentate; Eugenio Marino, giornalista del Corriere dello Sport. Consegnato anche un premio alla memoria a Tonio Licordari, giornalista della Gazzetta del Sud.
Per l’A.Di.Se., oltre al premiato Giuseppe Marotta, erano presenti anche i vicepresidenti Claudio Molinari e Gabriele Martino, e i consiglieri Franco Iacopino e Marcello Battaglia.
Sempre riguardo a Marotta va ricordato che appena un anno fa era stato eletto miglior direttore sportivo d’Europa. L’allora amministratore delegato e direttore generale della Juventus aveva vinto il prestigioso premio agli WFS Industry Awards precedendo tra gli altri Ferran Soriano e José Angel Sanchez, dirigenti rispettivamente di Manchester City e Real Madrid.
Questa la motivazione del premio: «Marotta è stato il manager che più di ogni altro, con il suo operato, ha permesso al proprio club di crescere e ottenere grandi risultati, grazie ad un utilizzo efficace delle risorse a disposizione».
FONTE: ITALPRESS