In occasione della propria lezione al corso per Collaboratori del Comitato Regionale Liguria, intervistiamo con piacere Marco Zunino, con un passato di giornalista sportivo ed un presente come direttore sportivo abilitato, attualmente coordinatore dell’attività di scouting del Napoli SSC. Marco, come è stata la tua lezione ai futuri Collaboratori della gestione sportiva della Liguria? Direi senza dubbio una lezione molto buona per il livello eccellente della classe, contraddistinta da un’età media non elevata, ma con persone che hanno giù una certa esperienza di calcio. Cosa molto stimolante anche per il docente che fa la lezione perché, in queste situazione, si crea un interessante momento di confronto tra addetti ai lavori. In altre regioni ho trovato un grande entusiasmo ed una grande curiosità, magari con un età media più bassa, mentre qui in Liguria ho trovato in particolare una grande professionalità ed un’attenzione matura dei corsisti. Persone con l’interesse di volersi migliorare, acquisendo tecniche e metodologie del calcio apicale e professionistico, con la consapevolezza che queste ultime potrebbero essere esperienze da portare anche nel calcio dilettantistico. Il tutto per contribuire ad un miglioramento complessivo del calcio italiano che, necessariamente, può partire solo dallo stesso calcio dilettantistico. Cosa pensi di questa esperienza formativa dei corsi per Collaboratori della Gestione sportiva? Penso che sia un’esperienza importantissima perché va a coinvolgere una parte vitale del calcio, come quello dilettantistico, dandogli un’impronta ed una qualità di formazione che si trova solo nei corsi per Direttori sportivi del Centro Tecnico di Coverciano. Nei corsi per Collaboratori, infatti, si ha un livello paritetico agli stessi corsi di Coverciano, con docenti del massimo livello su tutte le materie, a cui aggiungere come, tra i futuri Collaboratori, vi sia un’attenzione forse superiore. E questo perché parliamo di persone con un grande desiderio di imparare, di conoscere e confrontare le loro esperienze con il mondo professionistico. Quali sono gli aspetti che si potrebbero migliorare nei corsi per Collaboratori? Intanto sarebbe importante che questi corsi fossero recepiti da tutte le regioni, con un livello eguale di formazione, perché, mentre vi sono regioni che ne hanno già fatti due, ve ne sono altre che stanno facendo il primo o che addirittura non ne hanno fatto neanche uno. Posta la necessità di raggiungere questo obiettivo di parificazione della formazione, sarebbe poi importante rafforzare un aggancio naturale con i corsi professionistici del Settore Tecnico, con la concreta possibilità per i Collaboratori abilitati di potersi valorizzare mediante una crescita più specialistica da conseguire nei corsi per Direttori sportivi. Detto questo, penso che corsi per Collaboratori di questo livello difficilmente siano migliorabili nei contenuti proprio perché, grazie alla presenza di docenti altamente qualificati, tali contenuti siano già massimi. Rimarco invece come sarebbe importante che il calcio dilettantistico italiano, attraverso un recepimento da parte di tutti i Comitati Regionali, avesse modo di accogliere questo corso e che si adoperasse per consolidarlo. Ulteriori osservazioni? Vorrei dire grazie all’ADISE che si dimostra un’associazione di categoria che si preoccupa della formazione a tutti i livelli, con particolare attenzione di quella reale che parte sempre dal basso. Un’associazione presa da esempio e copiata da altri paesi europei sia dal punto di vista dell’organizzazione che dei progetti che promuove, con l’obiettivo principalmente di qualificare e specializzare sempre di più la figura dei dirigenti sportivi. Un’associazione contraddistinta da dirigenti che conoscono il calcio e che conoscono di cosa abbia bisogno il calcio. Intervista a cura dell’ADISE che, ancora una volta, ringrazia Marco Zunino per la collaborazione e la disponibilità.
Confronti stimolanti ai corsi dei Collaboratori: intervista a Marco Zunino
Condividi
Articoli correlati