Giorgio Perinetti è una garanzia: ha conosciuto il calcio nei decenni d’oro a tutti i livelli ed ora è in uscita dal Siena (terza puntata)e non intende fermarsi.
Tra i direttori sportivi gode di stima e nelle sue esperienze con Roma, Napoli e Juve (in particolare) ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani.
E continua a guardare al futuro, anche se è testimone delle difficoltà del momento.
«Non ci sono solo i problemi economici, c’è anche tanta incertezza per il Covid: vediamo come andrà l’incontro di mercoledì con il Governo.
Magari c’è lo slancio per una chiusura più movimentata del mercato, ora non serve solo fantasia, ma anche coraggio».
Perché?
«Noi siamo esterofili, ma nei campionati che contano i giocatori faticano a cambiare a metà stagione, non credono nei prestiti. E poi dall’America arrivano sempre meno talenti».
Ad esempio?
«Una volta pescavamo tanto in Brasile. Ora i loro big non emigrano più. È ora di anticipare i tempi e puntare sui giocatori quando sono nei club più piccoli.
Riguarda anche l’Argentina, l’Uruguay e la Colombia, Magari in Ecuador c’è più spazio».
Invece come vede il fronte interno?
«Il boom di stranieri ha tolto spazio ai nostri, ed è un peccato. Mi fa piacere che si stiano mettendo in luce in Serie B dei giovani di qualità come Gatti del Frosinone e Lucca del Pisa. Come in Serie C sta brillando Moro del Catania. A Vicenza vedo che sta trovando spazio il diciottenne Mancini. Sinora non ha strappato grandi titoli, ma ha tutto per diventare un bomber di prima fascia. Insomma, in giro c’è tanta qualità. Anche in terza serie».
Faccia qualche nome.
«Pezzella, punta del Siena, ha 21 anni e un bel domani davanti. Anche il centrocampista Berti del Cesena merita attenzioni. Poi, occhio ai vivai.
Al Genoa punto su Besaggio: può essere il nuovo Rovella».
Anche tra i difensori c’è da scegliere?
«Nella scorsa stagione Cistana ha avuto degli intoppi fisici ,ma il centrale del Brescia può fare davvero bella figura nella massima serie. Invece all’Atalanta vedo che Gasperini ha già messo in pista Scalvini che a 19 anni promette di essere il nuovo Bastoni: l’unica differenza con l’interista è che lui è destro».
Ma per il presente?
«Le grandi non investono ora. Le difficoltà di bilancio della Juve pesano. Sono curioso di vedere chi sceglierà il Milan in difesa: sinora hanno sbagliato pochissimo.
Un’eccezione è la Fiorentina: dopo Ikoné è stata lungimirante con Piatek, indispensabile un vice-Vlahovic».
Intervista rilasciata da Perinetti a Laudisa per la Gazzetta Dello Sport.